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Il programma del Festival Acqua di terra/Terra di luna di quest’anno ci porta a viaggiare sul crinale di storie e culture provenienti da regioni differenti, attraverso lingue e dialetti del nostro paese – dal Friuli alla Puglia, dal Polesine a Napoli, fino al veneto popolare del ’500 di Ruzante – in un rinnovato e ampliato rapporto coi residenti del territorio: tre diversi laboratori e un articolato percorso tra i suggestivi scenari naturali che offre la Vallata del Santerno: luoghi inconsueti, originali angolazioni, piazzette appena restaurate nel centro storico di Fontanelice o reinterpretate come inediti palcoscenici nel centro abitato di Castel del Rio, e una nuova, grande piazza nel cuore di Imola. 

L’apertura imolese presenta all’ex Conventone Creature, un sorprendente spettacolo dal forte coinvolgimento emotivo: un teatro fisico, acrobatico, costruito su una drammaturgia di grande poesia, un linguaggio nuovo che incanta adulti e bambini e li porta a riflettere sulla bellezza della natura che ci circonda.

Si continua con l’impegno civile e la memoria storica di avvenimenti che hanno segnato l’Europa del secolo appena concluso: la tragedia di Marcinelle raccontata nel leccese di Fabrizio Saccomanno,  la fucilazione di Cercivento durante la prima guerra mondiale rivissuta con rabbia e fragilità da Maranzana e Somaglino, le paure, le angosce di una piccola donna del Polesine che Maria Paiato ci propone in La Maria Zanella, il più grande disastro tecnologico del XX secolo, l’incidente nucleare di Chernobyl, attraverso le parole della giornalista bielorussa Svetlana Aleksievic scelte da Roberta Biagiarelli.

Divertimento e umorismo si alternano tra le preparazioni delle torte dei Pasticceri Abbiati e Capuano e le farsesche vicende di Don Felice Sciosciammocca, mentre un accento di poesia e musica giunge dalle note di Lezioni di piano, concerto teatrale che si svolgerà a due passi dalla riva del fiume.

I temi del lavoro e delle conseguenze della guerra si intrecciano anche negli spettacoli prodotti da laboratori o presentati nella sezione Studio Festival: Avanti Pop - il laboratorio che Andrea Satta e Angelo Pelini hanno condotto a Borgo Tossignano, è una tappa del progetto musicale dei Têtes de Bois sulle lotte dei lavoratori, Il Reduce ci racconta il rifiuto della guerra del Ruzante, di ritorno dal massacro di 14.000 soldati e contadini dopo la disastrosa disfatta della Repubblica di Venezia, e Italia in bianco e nero spettacolo prodotto dal Laboratorio teatrale del Festival riprende temi e suggestioni dal cinema italiano del secondo dopoguerra.

Per il secondo anno la Comunità Il Sorriso di Fontanelice partecipa al Festival col risultato di un Laboratorio condotto quest’anno da Pietro Floridia: Variazioni sul tema del ritorno, mentre il CTU di Ferrara torna con uno studio di Vetrano e Randisi sulle Novelle per un anno di Luigi Pirandello.

Il Festival Acqua di terra/Terra di luna è organizzato dall’Associazione Diablogues, e si avvale del contributo economico degli Assessorati alla Cultura dei Comuni coinvolti, della Comunità Montana Valle del Santerno, del GAL, dell’Amministrazione Provinciale di Bologna, e di alcuni sponsor privati.

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